Antichità romane

Paradiso

Cervo e cerva che bevono Ai quattro fiumi del paradiso. MND 401   Denon Rdc sala 28
 
Questo mosaico ornava una chiesa della Tunisia. Come facevano già i Sumeri due mila anni prima di lui, l’artigiano ha illustrato le qualità vivificanti dell’acqua riempiendo le onde di una moltitudine di pesci.
Statua detta “del vaso zampillante” (statua N) AO 22126 Seconda dinastia di Lagash Tello, l’antica Girsu, Irak,    Calcite Richelieu sala 2 Questa statua rappresenta Gudea, che regna a sud della Mesopotamia verso il 2120 prima di Cristo Egli porta una lunga veste di lino con frange e un berretto a falde larghe che, come la corona nella nostra civiltà,indica il potere regale. Il sovrano sta in piedi e porta fra le sue mani un vaso da dove sgorgano flussi di onde piene di pesci. Simbolo della fertilità delle acque dolci,è appannaggio tradizionale del dio Enki.
Questo tema del vaso da cui esce dell’acqua vivificante si ritrova spesso nella mitologia mesopotamica, riflettendo forse il racconto di Genesi 2:10.