Restaurazione di Babilonia


Rilievo commemorativo della restaurazione di Babilonia

AO 20185

Richelieu sala 6

Vetrina 4

Questo testo commemora il

ritorno della statua del dio Ea.

Esar Addon era il successore e

il figlio minore di Sennacherib.

In una delle sue iscrizioni,egli conferma il racconto biblico dell’assassinio di suo padre da parte dei suoi fratelli (2 Re 19:37; Isaia 37:38). All’inizio del suo regno, egli cominciò a ricostruire Babilonia. Egli restaurò il tempio dell’ Esagil e dichiarò : “Babilonia io riedificai, la ingrandii, la resi magnifica:” Questo testo commemora il ritorno della statua del dio Ea nel tempio di suo figlio Marduch. Il racconto di 2 Cronache 33:11 dice che “i generali del re d’Assiria catturarono Manasse [..]e lo condussero a Babilonia”. Questa menzione è esatta perché questo re si vantava orgogliosamente di essere il restauratore della città distrutta da suo padre.
Frammenti degli annali di Sennacherib AO 7747 Merodach-Baladan si proclamò re di Babilonia al’epoca dell’ascesa di Sargon II. Sembra che il suo interesse per la salute del re Ezechia di Giuda, al quale egli invia “delle lettere e un dono” (Isaia 39:1) sia motivato dal desiderio di formare con il regno di Elam una coalizione contro l’Assiria. L’attitudine del re di Giuda che gli mostra la casa reale è condannata dal profeta che annuncia che tutti i suoi tesori saranno trasportati a Babilonia (Isaia 39:2-7). La Bibbia riferisce che “Sennacherib, re d’Assiria salì contro tutte le città fortificate di Giuda, e se ne impadronì.” – 2 Re 18:13
Gli annali di Sennacherib, iscritti a sua volta sul Prisma dell’Istituto orientale di Chigago e sul Prisma di Taylor conservati al British Museum, confermano che Ezechia pagò un pesante ‘tributo doro e d’argento’. Si legge : “Riguardo ad [Ezechia] di Giuda, non si era piegato sotto il mio giogo: 46 delle sue città, io presi. Io lo chiusi a Gerusalemme, come un uccello nella sua gabbia.” “Sennacherib non impiega a proposito di Gerusalemme la formula ‘ l’assediai e la conquistai’ con la quale egli indica che s’impadronì con la forza di altre città di Giuda; significa riconoscere implicitamente che Gerusalemme non fu presa d’assalto. […] È ‘l’Angelo di Yavhé’ che costrinse Sennacherib alla ritirata sterminando una parte del suo esercito mentre il testo assiro non fa menzione di una qualunque epidemia.” J.Briend e M.-J Seux, Testi del Medio-Oriente antico e storia di Israele
Tuttavia, gli annali non dicono che il re di Giuda sia stato fatto prigioniero o che Sennacherib si sia impadronito di Gerusalemme. Si tratta dunque di una tacita confessione che conferma il racconto biblico secondo il quale l’élite delle truppe fu distrutta in una solo notte. La Bibbia spiega che questa fu opera di un angelo di Dio. – 2 Re 18,19